Toma di Elva fresca
È un formaggio stagionato a latte vaccino intero, a pasta cruda e pressata; presenta una crosta sottile di colore da giallo chiaro a bruno rossiccio che con la stagionatura diventa più rigida e una pasta di colore giallo paglierino. Spesso viene prodotta con latte di più mungiture. Il latte subisce quindi la pastorizzazione a 72° C, quando il tino è pieno viene riscaldato sino a 30-35° C e poi viene aggiunto il caglio. La coagulazione dura circa un’ora e successivamente si procede con la rottura della cagliata prima a noce, poi dopo circa trenta minuti a chicco di riso. La cagliata viene poi deposta in fascere. Il giorno successivo alla lavorazione i formaggi vengono messi in salamoia per circa 24 ore per poi essere messi a stagionare sulle assi di legno nelle celle frigorifere.
Curiosità: La toma di Elva è conosciuta anche come Caso di Elva, Casale di Elva o Toumo de Caso, nome di origine occitane che significa “toma di casa”, poiché la preparazione è sempre stata artigianale e, soprattutto negli anni passati, questo formaggio veniva consumato abitualmente dalle famiglie elvesi e della Val Maira in generale.
Scheda dati
- Regione di produzione
- Piemonte
- Tipo di latte
- Latte vaccino
- Tipo di certificazione
- P.A.T.
- Trattamento del latte
- Latte pastorizzato
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